Durante la pandemia quello dei rider è stato un servizio certo non privo di rischi per i lavoratori, ma certamente prezioso per molti ristoratori e utilizzato da un numero crescente di cittadini. Secondo il rapporto per Just Eat dell’osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online in Italia, nel 2020 “nei mesi di lockdown il mercato ha visto un’importante espansione e il rafforzamento della presenza territoriale, arrivando a servire il 100% delle città con più di 50.000 abitanti e il 66% degli italiani (circa 40 milioni di persone)”. Numeri impressionanti, che hanno ancora margini considerevoli di incremento e che a maggior ragione rendono tassativamente non più rinviabile il riconoscimento di maggiori tutele per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
“Non è più il tempo di dire sono schiavi, ma è tempo di dire che sono cittadini”, ha affermato il procuratore Capo Greco in conferenza stampa. Le sfide e le opportunità che la rivoluzione digitale sta ponendo non possono andare a discapito della sicurezza e della dignità dei lavoratori, che vanno sempre tutelate.
“Grazie alla Procura di Milano e al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro per l’inchiesta su società food delivery. Il rispetto della dignità e della sicurezza di tutti i lavoratori va affermato e tutelato in ogni ambito, sia tradizionale sia collegato all’economia digitale” ha affermato su Twitter il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
“Visti gli ingenti profitti accumulati dalle società di delivery, è bene si pensi finalmente anche ai contratti e alla retribuzione di chi sin qui è stato sfruttato” ha dichiarato il capogruppo del PD in Regione Lombardia, Fabio Pizzul, ospite della trasmissione Aria Pulita dell’emittente 7Gold.
RedazioneN7ggPd