Paola Bocci propone l'apertura dei requisiti del beneficio destinato ai genitori non sposati che si lasciano nel documento di bilancio di regione Lombardia
Il Gruppo regionale del Pd, prima firmataria la Bocci, aveva presentato l’emendamento che “estendeva i contributi del beneficio anche alle famiglie separate dopo convivenza, per tutelare tutti i bambini, in questo momento esclusi da un bando attuativo con graduatoria in base all’indicatore Isee. Noi, M5s e Fdi abbiamo votato a favore, mentre la Lega, che ha votato contro, non ha voluto colmare una discriminazione che va a colpire i più piccoli”, spiega.
“La modifica non comportava un aumento di risorse, ma con la bocciatura si esclude a priori la possibilità per questa tipologia di genitori di potervi accedere – continua Bocci –. Il fenomeno della povertà post separazione, di qualunque natura essa sia, è in aumento. Considerando anche il numero sempre crescente delle coppie che non scelgono il matrimonio per consolidare la loro unione e, in parallelo, l’aumento delle famiglie monogenitoriali in Lombardia, è assurdo e vergognoso che la Lega abbia scelto di perpetrare questa disparità di cui fanno le spese alla fine solo i bambini. È inutile cercare di costringere persone che forse nemmeno lo desiderano a sposarsi in chiesa se poi si abbandonano le famiglie e i loro figli in difficoltà”.
Milano, 30 novembre 2022