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Tasso di occupazione femminile tra i più bassi d’Europa, abbandono del lavoro che si pone agli stessi livelli, media di figli per donna ferma a poco più di uno: in Italia fare le madri e lavorare è più complicato che altrove.

“E la Lombardia, dove i bambini tra zero e 2 anni sono circa 250mila (al 1 gennaio 2018, ndr), ha una copertura di 23,5 posti in asilo nido ogni 100. Molto più bassa la percentuale di Bergamo che, con 27186 bambini a fronte di 4834 posti, si attesta al 17,8. Ma l’Obiettivo di Lisbona, ratificato da tutti gli Stati europei, prevedeva 33 posti ogni 100 bimbi da raggiungere entro il 2010 – denuncia Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd, facendo eco all’allarme appena lanciato dai sindacati –. La misura nidi gratis è un pezzo della risposta a questi problemi che la Regione mette in campo grazie anche a finanziamenti europei, ma va fatto molto di più. La rete di offerta dei servizi all’infanzia è sottodimensionata, frammentata ed eccessivamente rigida, non supporta pienamente la conciliazione degli orari di vita e lavoro e non offre opportunità di crescita educativa e di relazione a tutti i bambini”.

Scandella ricorda poi che “abbiamo già proposto di reintrodurre il voucher baby sitter che era stato tolto a inizio anno dal Governo. A questo si deve aggiungere un piano di diffusione dei servizi all’infanzia che coinvolga gli enti locali perché è proprio l’alto costo dei nidi e la mancanza di strutture a portata di mano che fanno da deterrente al rientro al lavoro. Aumentare i posti a disposizione dei bambini e delle famiglie deve diventare la priorità numero uno per la nostra Regione, se vogliamo far crescere l’occupazione femminile e ripartire la natalità”.

Milano, 4 settembre 2019

 

 

PD Regione Lombardia