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BOCCI (PD): “BENE LA RICHIESTA DI COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE DI MILANO. PER REGIONE COS’ALTRO DEVE SUCCEDERE?”

“Bene che anche il Comune di Milano chieda di valutare il commissariamento di Lombardia Film Commission, dopo la poco convincente difesa dell’attuale presidente Dell’Acqua sulla vicenda del capannone, di cui si è parlato oggi in Commissione comunale Cultura”, così Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in VII Commissione Cultura del consiglio regionale, dopo aver ascoltato la diretta streaming dell’analoga Commissione comunale che aveva in audizione il presidente di Lfc.

“Le sue parole, che ostinatamente difendono l’indifendibile, confermano ancor di più la legittimità delle richieste che avevamo portato il 6 ottobre scorso in consiglio regionale. La nostra mozione, respinta dall’assessore regionale alla Cultura Galli e dalla maggioranza di centrodestra, chiedeva un organismo di vigilanza rinnovato completamente, un audit interno, la rescissione del contratto a Scillieri e una figura di specchiata competenza per rilanciare Film Commission”, continua Bocci.

“Dell’Acqua ha invece giustificato ancora oggi la scelta di nominare di sua iniziativa e in tutta fretta lo stesso titolare d’incarico, nomina che spetta al consiglio di amministrazione, e quindi la ratifica ancora fortunatamente non c’è stata – spiega la consigliera dem –. Al di là della procedura formale scorretta, è una questione di opportunità politica e di non ripetere errori che sono già costati molto cari, dal punto di vista della reputazione e del denaro pubblico. È un grave errore voler confermare l’incarico di vigilare a chi non ha avuto dubbi su una compravendita poco chiara, ugualmente grave accogliere i depositi cauzionali da due figure la cui situazione sembra sempre più compromessa dalle indagini”.

Per questo, per Bocci, è un “bene che anche il Comune di Milano si sia allineato alle nostre richieste su un nuovo organismo di vigilanza e sulla sospensione della consulenza a Scillieri. Avevamo chiesto a ottobre di valutare che l’attuale presidente fosse accompagnato da una figura di specchiata competenza per rilanciare una Fondazione che ha al momento una bassissima reputazione ed è una scatola vuota. Vogliamo chiamarlo commissariamento? Ebbene, di fatto, è un commissariamento. Vogliamo aria nuova per la Lombardia Film Commission. Perché svolga nel migliore dei modi la sua funzione di sostegno allo sviluppo del comparto bisogna azzerare tutto. Lo chiediamo da tempo, da mesi, cos’altro deve succedere?”, conclude l’esponente Pd.

Milano, 20 novembre 2020

 

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📣Fabio Pizzul dialoga con Paola Bocci su Film Commission

 

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