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Nel cremasco centinaia di anziani ultraottantenni hanno ricevuto solo la sera prima l’appuntamento per il vaccino a Casalmaggiore, a più di 80 chilometri da casa, mentre intanto altri anziani di Cremona venivano mandati a Crema. E’ questo uno dei gravissimi disagi causati dal tilt del sistema di prenotazione di Aria risolto solo grazie alla segnalazione del consigliere regionale Matteo Piloni, disagi tanto diffusi sui territori quanto ignorati dalla Regione.

“Il direttore generale welfare in audizione mercoledì a palazzo Pirelli ad esempio – sottolinea il capo-delegazione del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti –  ha appreso solo da noi che a Varese, tra le 8 e le 10.30 di mercoledì scorso, sono stati convocati per errore 500 over 80”. Questo mentre lunedì all’ospedale di Tradate 40 anziani, attesi per la somministrazione del vaccino Pfizer, non si erano presentati all’appuntamento per errori nella prenotazione e a Trezzo sull’Adda altre centinaia di anziani erano rimasti ore in attesa in coda per altrettanti errori. Questo mentre in Lombardia gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose sono  solo il 30%, a fronte, ad esempio, del 56% del Lazio e del 47% delle Marche. (👉a questo proposito, ascolta il 🎧 podcast sui mondi paralleli)

 

 

La Regione ripete che il problema è la mancanza di vaccini, ma a mancare è soprattutto l’organizzazione.

Basti ricordare che Aria, la centrale d’acquisto di Regione Lombardia, l’8 marzo scorso ha indetto una gara per recuperare strutture da adibire a centri vaccinali che prevede per i contratti una durata di sei mesi, rinnovabili fino ad un anno. Una scelta che non può non preoccupare “Mentre Moratti e Bertolaso- sottolinea il consigliere Pietro Bussolati – affermano che entro giugno saranno vaccinati tutti i lombardi, Aria indice una gara di durata annuale. La contraddizione è evidente; a cosa serve reperire strutture per un anno se si pensa che la campagna termini entro tre mesi?”.

Strutture che oltretutto avrebbero potuto essere trovate in collaborazione con i Comuni, come è accaduto a Milano con lo spazio aperto al Parco di Trenno, ma la collaborazione è una strada che la Regione fatica a seguire. “A Mantova – denuncia la consigliera regionale Antonella Forattini – sono stati vaccinati solo il 14% degli over 80 e questo non per problemi nelle forniture, visto che la vicina Cremona con lo stesso numero di dosi ha fatto meglio, ma solo per problemi organizzativi. In città è stato individuato l’ex Palabam come hub, ma deve ancora partire. Inoltre, si sta tergiversando sull’hub di Gonzaga e non si capiscono le motivazioni”.

Se con prenotazioni e strutture è caos non va meglio con la scala delle priorità.

“E’ solo grazie a una 👉mozione presentata dalle minoranze in consiglio – puntualizza la consigliera regionale Paola Bocci – che la giunta si è impegnata a garantire la massima priorità alle persone fragili, quali pazienti con gravi patologie e immunodeficienze, persone con disabilità gravi e familiari o caregiver che si occupano di loro”.
La stessa mozione impegna la Giunta anche a mettere a punto una lista di riserva che consenta di procedere alla somministrazione nella stessa giornata delle dosi residue e non conservabili non utilizzate.

“In un momento di emergenza, in cui i vaccini scarseggiano – sottolinea Astuti – la necessità è quella di ottimizzare le risorse. Non si può correre il rischio di perdere le preziosissime e già limitate dosi a disposizione”.
Tanto più in un momento in cui lo stop di qualche giorno al vaccino Astrazeneca ha rallentato ulteriormente le somministrazioni delle vaccinazioni. “Ora la campagna deve continuare – afferma il presidente della Commissione regionale d’inchiesta sul covid, Gianni Girelli -. E’ necessario attenersi alle indicazioni dell’Ema e uscire dal sensazionalismo”.

In sostanza, nonostante i continui tentativi di rassicurazione del presidente Fontana, in Lombardia non c’è nulla di pronto per la campagna vaccinale.

“L’organizzazione è nel caos – conclude il capogruppo del Pd in consiglio regionale Fabio Pizzul – . Per questo chiediamo al generale Figliuolo, che ha dichiarato di voler verificare di persona lo stato dei lavori nelle diverse regioni, di partire da qui e prendere in mano la situazione a livello centrale per il bene dei lombardi”.

RedazioneN7ggPd

PD Regione Lombardia