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Era novembre quando 81 sindaci dell’Area metropolitana di Milano inviarono una lettera al presidente Fontana, all’allora assessore al Welfare Gallera e a tutti i capigruppo del consiglio regionale per denunciare la situazione di crisi del sistema sanitario regionale a livello locale, emersa con forza a causa della gestione dell’emergenza della pandemia. Tra i firmatari anche molti sindaci dell’area Adda Martesana. La richiesta era di riformare la legge regionale sulla sanità, la 23 voluta da Maroni nel 2015, condividendo le decisioni con gli enti locali.
“In zona Adda Martesana si è provveduto al riordino della rete sanitaria e ospedaliera, favorendo la creazione di strutture sanitarie più legate al territorio e con la trasformazione del presidio di Vaprio d’Adda in Presidio ospedaliero territoriale (Pot), del presidio di Gorgonzola in Presidio sociosanitario territoriale (Presst), del presidio di Cassano d’Adda in riferimento per la riabilitazione, garantendo al contempo le funzioni indirizzata agli acuti per gli ospedali di Melzo e Cernusco sul Naviglio”, ricordano Fabio Pizzul e Carlo Borghetti, capogruppo del Pd e vicepresidente dell’Aula, in una loro interrogazione a risposta scritta appena depositata. “Ma ora non sono ammesse distrazioni e scelte che vadano a danno di questi presidi territoriali”, aggiungono subito.

“Ci risulta che gli amministratori uscenti dell’Asst abbiano, nei fatti, contraddetto le scelte programmate o non si occupino adeguatamente di alcuni presidi, in particolare del Pot di Vaprio, che deve essere dotato anche di posti letto di cure subacute ad alta intensità”, aggiungono i due esponenti dem. Per questo nel loro atto chiedono all’attuale assessore Moratti “se e come intenda dare indicazioni per una realizzazione compiuta del Pot di Vaprio d’Adda e valorizzare il Presst di Gorgonzola; a che punto sia la concreta realizzazione del centro di riabilitazione pubblico-privato di Cassano d’Adda, prevedendo un adeguato potenziamento di personale e attrezzature; come si intenda dotare i presidi per acuti di Melzo e Cernusco sul Naviglio di tutte le risorse necessarie, ad esempio, le tecnologie per la diagnostica, la piattaforma di attività specialistiche, con una adeguata presenza di personale; quando e come si intenda recuperare il ritardo nell’emanazione delle norme che consentano l’avvio di una nuova stagione di Piani di zona e una integrazione tra servizi sociali e sanitari”.

In attesa della sospirata riforma della legge regionale 23 del 2015, che regola la sanità della Lombardia, i due consiglieri Pd sollecitano un reale potenziamento della sanità territoriale: “L’area della Martesana ha sempre dimostrato di avere un’ottima rete di amministratori locali e per lo sviluppo positivo della sanità territoriale è fondamentale che la loro voce venga ascoltata e che i sindaci vengano coinvolti nelle scelte di sanità territoriale. Speriamo che la nuova legge regionale dia loro un ruolo significativo”.

Milano, 6 maggio 2021

PD Regione Lombardia