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La pandemia pone oggi con intensità crescente la necessità di affrontare nuove e complesse sfide educative a tutela dei più giovani. Il Consiglio regionale della Lombardia, rispondendo alle nostre numerose sollecitazioni di questi mesi, ha finalmente affrontato in aula questa settimana il tema connesso ai servizi di neuropsichiatria infantile, insufficienti rispetto al fabbisogno, tanto più in un anno così difficile che ha costretto molte famiglie ad attendere mesi per avere diagnosi e cure per i propri figli. Tra gli impegni, sono passate anche una parte significativa delle nostre proposte: nell’episodio del podcast del Gruppo regionale PD ne abbiamo parlato con Paola Bocci che, insieme alla consigliera Antonella Forattini ha seguito il tema ed è stata prima firmataria della mozione presentata dal PD (per ascoltare il podcast👉 CLICCA QUI).

Tuttavia sarebbe sbagliato limitarsi ad agire solo nel contrastare le forme di disagio più conclamato. Occorre piuttosto lavorare per migliorare il benessere complessivo dei nostri ragazzi e individuare per tempo le occasioni e le dinamiche che li mettono potenzialmente più a rischio, a tutti i livelli. Ed è proprio in quest’ottica che il Gruppo PD in Consiglio regionale intende lavorare per modificare il progetto di legge in discussione in queste settimane in Commissione IV, che prevede un maggior impiego del pedagogista e dello psicologo scolastico, ma senza definirne chiaramente il mandato, le modalità e i fondi a disposizione.
Non va, inoltre, trascurato il fatto che, da quando è scoppiata la pandemia, il numero di ore che ciascun individuo passa davanti a uno schermo sia vertiginosamente aumentato. Se da un lato gli strumenti digitali hanno consentito a giovani e meno giovani di mantenere vive le proprie relazioni, anche durante i periodi in cui le restrizioni sono state maggiori, dall’altro hanno esposto un numero crescente di persone, a partire dai più giovani, a rischi quali l’isolamento e l’esposizione a episodi di cyberbullismo.
Secondo una recente ricerca di Terre des Hommes “Bullismo e Cyberbullismo rimangono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. Ne è vittima il 61%. Ragazzi e ragazze non si sentono al sicuro sul web e dopo il cyberbullismo, è il Revenge porn a fare più paura, soprattutto tra le ragazze. Nell’anno del covid-19 i giovani esprimono tutta la sofferenza per il senso di solitudine, il 93% di loro afferma di sentirsi solo, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente”. Rispetto a quanto accade a scuola o nei contesti relazioni tradizionali, il bullo online agisce spesso senza che nessun adulto o compagno di classe possa intervenire in difesa delle vittime. Per questo è necessario aumentare la consapevolezza dei rischi che si possono correre davanti a uno smartphone o allo schermo di un computer. Ne abbiamo parlato lunedì scorso con la consigliera regionale PD Lombardia Paola Bocci, con Marianna Sala del Corecom Lombardia, con il direttore dell’ufficio scolastico di Brescia Giuseppe Bonelli, con Ivano Zoppi della Fondazione Carolina onlus, con il consigliere regionale PD Lombardia Gianni Girelli e con il capogruppo PD in Regione Lombardia Fabio Pizzul.

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  • Se sei vittima di un episodio di cyberbullismo puoi rivolgerti al servizio di Web Reputation del CORECOM Lombardia 👉 CLICCANDO QUI
  • Per consultare la legge regionale della Lombardia per il contrasto al cyberbullismo del 2017, discussa e approvata a partire dall’impegno del Gruppo del Partito Democratico, 👉 CLICCA QUI
  • Per leggere la ricerca di Terre des Hommes sul fenomeno del cyberbullismo durante la pandemia 👉CLICCA QUI

 

 

PD Regione Lombardia