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SANITA’. GIRELLI (PD): “LE CASE DI COMUNITA’ PREVISTE SONO MENO DEL NECESSARIO E CON BASSI NUMERI DI PERSONALE”

“La medicina territoriale in Lombardia è stata dimenticata per decenni e non basterà cambiare nome ad alcune strutture, né limitarsi a sfruttare le risorse del Pnrr senza implementarle con fondi regionali per cambiare la situazione”. Lo dice il Presidente della Commissione d’Inchiesta Covid19 di Regione Lombardia Gianni Girelli, nella sesta giornata di discussione in Aula della riforma sanitaria lombarda.

“La medicina territoriale è il problema principale e più datato della sanità in Lombardia perché risale addirittura alla Presidenza Formigoni – spiega Girelli – A dirlo sono i numeri: nella nostra regione servirebbero 500 Case di Comunità, come dice il Ministero della Salute. Invece Regione Lombardia ne realizzerà solo 115 nella prima fase e 216 a regime. Meno della metà del necessario. E naturalmente senza una presenza adeguata numericamente di personale”.

“Questo accade perché dopo decenni in cui si è accentrato tutto il peso sugli ospedali maggiori, oggi ci troviamo al punto zero e perché non vengono messe adeguate risorse su questa partita, ma solo i fondi in arrivo dal Pnrr – conclude Gianni Girelli –  Il principio, invece, dovrebbe essere quello di consentire ai cittadini di trovare, vicino a casa, strutture complesse e complete delle professionalità necessarie, senza doversi rivolgere ogni volta all’ospedale principale rischiando il sovraccarico che abbiamo ben visto durante la pandemia. Con questa nuova legge tutti i problemi resteranno esattamente dove sono e la sanità lombarda cambierà solo quando cambierà il Governo della Regione”

Milano 17 novembre 2021

PD Regione Lombardia