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Aumenta tutto e aumentano anche le tariffe del trasporto pubblico lombardo, ma mentre il Comune di Milano si è attivato per sospendere il rincaro del prezzo del biglietto Atm, dal primo settembre i pendolari di Trenord, l’azienda di Regione Lombardia, si sono ritrovati un aumento del 3,82% per i titoli di viaggio ordinari, le corse singole e gli abbonamenti, e dell’1,91% per i titoli integrati come Io viaggio in Lombardia, Io viaggio in provincia e Trenocittà. 

Con un comunicato ufficiale, infatti, Trenord aveva comunicato nei giorni scorsi che dal primo settembre sarebbe entrato in vigore un aggiornamento delle tariffe, nei fatti un adeguamento all’inflazione. “E tutto questo, nonostante il servizio sia addirittura peggiorato – ha commentato il consigliere del Pd Pietro Bussolati che da anni segue le battaglie dei pendolari lombardi – Ritardi, soppressioni, incuria e mancanza di sicurezza aumentano ogni giorno, mentre il Passante ferroviario è ancora chiuso generando ulteriori gravissimi disagi ai pendolari”.

“Una misura rispetto alla quale Regione Lombardia ha precise responsabilità  – spiega Bussolati -: in Consiglio regionale, a luglio, Lega e alleati hanno varato un provvedimento contro cui ci siamo fortemente opposti e che prevede un aumento automatico da applicare su abbonamenti o biglietti singoli, a discrezione dell’azienda”.

“L’assessore Terzi e la Lega sono davvero impagabili” attacca il consigliere dem dopo le ultime dichiarazioni dell’assessore regionale ai Trasporti e del segretario regionale della Lega Fabrizio Cecchetti che “si sono pure vantati di essere riusciti a calmierare gli aumenti perché non sono stati raggiunti dall’azienda gli standard qualitativi minimi”.

“Prima ci spiegano che hanno aumentato i biglietti di Trenord perché aumenta l’inflazione, quindi, siccome tutti i prezzi aumentano, ci aggiungono l’aumento dei biglietti del treno. Poi ci spiegano che avrebbero potuto aumentarli molto di più, ma  Trenord ha offerto un servizio sotto gli standard, cioè ha fatto penare i suoi utenti, e allora bisogna essere contenti così. Insomma, pendolari cornuti e mazziati. Rimane un grande dubbio: perché se una società non raggiunge gli standard, il suo amministratore delegato viene addirittura premiato con un aumento del compenso? Per il centrodestra va tutto bene?”

L’auspicio rimane, alla fine, sempre il medesimo: “Che Regione e Governo intervengano al più presto per stanziare risorse ed evitare che gli aumenti dell’inflazione ricadano sulle tasche dei pendolari” conclude Bussolati.

RedazioneN7ggPd

 

PD Regione Lombardia