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Numero 606 dell'8 luglio 2022

L'Editoriale Fin che la barca va

La metafora della barca su cui tutti noi siamo costretti a galleggiare è stata usata da papa Francesco in uno dei momenti più difficili della prima ondata pandemica del 2020. Una barca in balia delle onde, incapace di trovare una rotta sicura per approdare a un porto di cui neppure si conosce il nome. Mentre la pandemia non accenna a lasciarci, altre onde sballottano la nostra imbarcazione e si chiamano guerra, crisi energetica, crisi climatica, denatalità. Pare che ci rendiamo conto della nostra condizione di naviganti in balia delle onde solo quando qualche spruzzo più potente degli altri ci raggiunge bagnandoci di fredda acqua salmastra: tragedie naturali come il crollo di un ghiacciaio o la grande sete dei fiumi, schiaffi economici, come il prezzo dell’energia alle stelle o la condizione di quasi povertà di tanti lavoratori, problemi sociali come l’invecchiamento galoppante della popolazione. Eppure, passato lo shock della gelida ondata che ci ha raggiunto, torniamo a galleggiare senza meta, sperando solo che le onde siano meno minacciose, ma non preoccupandoci più di tanto di dove e come stiamo navigando.
Chi dovrebbe guidare la barca, soprattutto in Lombardia, talvolta pare aver lasciato la guida al cuoco di bordo, che si preoccupa di ciò che si deve cucinare per pranzo più che di dove ci si sta dirigendo, talaltra pare intonare il motivetto reso celebre dall’inossidabile Orietta Berti: finché la barca va, lasciala andare.
Siamo tutti sulla stessa barca, anche in Lombardia, ma da diversi anni chi avrebbe il compito di guidarla si preoccupa solo di non perderne il timone e di far sì che poco o nulla possa cambiare a bordo, tanto qualcosa da mangiare, fin qui, lo si è sempre rimediato e i passeggeri non se la sono poi passata così male.
Il mare è però sempre più agitato e non basta galleggiare senza meta. In Lombardia, più che preoccuparsi della barca, bisogna preoccuparsi del porto a cui approdare e della rotta da seguire. Questa è la sfida per le prossime elezioni regionali e per questo serve alzare lo sguardo e scrutare l‘orizzonte: la barca lombarda ha smesso di andare da un po’ ed è tempo di cambiarne la guida.

Prima è meglio Cancelliamo le liste d'attesa, firma anche tu!

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CLIMA, UN ALTRO PASSO INDIETRO DELLA REGIONE

La maggioranza che governa la Lombardia boccia per la seconda volta la proposta del Pd di proclamare lo stato di emergenza climatica. Cosa deve succedere ancora?
Mentre tutti i riflettori sono puntati sull'emergenza idrica e due giorni dopo la tragedia della Marmolada, il Pd ha riportato all'attenzione del Consiglio regionale anche il tema, molto più esteso e grave, dell'emergenza climatica, chiedendo la costituzione di una cabina di regia per individuare precise soluzioni per fronteggiare non solo la siccità, ma tutte le drammatiche conseguenze a cui il riscaldamento globale ci sta ormai abituando. Niente da fare, evidentemente l'emergenza climatica in Lombardia, non è ancora una priorità.

SANITÀ: TAGLIARE I TEMPI DI ATTESA È QUESTIONE DI SALUTE E DI GIUSTIZIA

Il Pd in Lombardia apre una raccolta firme, otto azioni per cambiare
A chi non è capitato di prenotare una visita o un esame e sentirsi dire che prima del prossimo anno non c’è posto? A meno che non la si faccia privatamente, allora non si va oltre la settimana di attesa. È una situazione insostenibile, ingiusta e pericolosa per la salute delle persone, perché, come è scritto sul volantino, “il tempo è salute”. Attendere significa ritardare l’inizio delle cure, con tutto ciò che questo comporta. E allora, che fare? Partiamo dal potenziamento della medicina territoriale e arriviamo alla richiesta di far prevalere l’interesse pubblico in un mondo che le giunte regionali di centrodestra non hanno mai voluto ben governare.

CASE DI COMUNITÀ, UN’ARMA ANCHE CONTRO I TEMPI LUNGHI DELLA SANITÀ

In Lombardia ce ne vogliono 500, è il primo degli otto punti del Pd per tagliare le liste di attesa
Le case di comunità sono una realtà virtuosa in alcune regioni italiane, a partire dall’Emilia Romagna e dalla Toscana. A queste esperienze il governo si è ispirato per dare una risposta alla carenza della medicina territoriale in Lombardia e nel resto d’Italia e così ne ha previsto la realizzazione e il potenziamento della rete, attraverso i fondi del PNRR. La Lombardia era ferma al palo, ma anche ora che ha le risorse non sembra credere molto a questo strumento che invece può servire anche a dare risposte più pronte e celeri ai bisogni di salute dei cittadini. Una prova? Ne hanno appena tagliate 17, e dire che già ne avevano previsto un numero insufficiente, non volendo investire risorse proprie.

PROPAGANDA LEGHISTA PAGATA CON I SOLDI DEI LOMBARDI

Sono stati azzerati i fondi per il sostegno del pluralismo radiotelevisivo e dirottati alle emittenti che rilanceranno le attività della giunta lombarda
La pluralità dell'informazione, garantita dai fondi di sostegno per il pluralismo dell’emittenza locale lombarda, sarà completamente calpestata per permettere alla giunta lombarda di trasmettere, a spese dei cittadini, interviste, spot e messaggi sul proprio operato. Lo ha scoperto martedì il gruppo del Pd, durante un question time sul finanziamento della legge regionale a sostegno delle emittenti radiotelevisive locali.

Tempo di semplificare

Sulle multe per i ticket non pagati la Lega mette una pezza ma non basta. Per le esenzioni servono criteri chiari e certi
Approvato in commissione Sanità un emendamento della Lega al bilancio, che stanzia le risorse per coprire i costi delle sanzioni per i lombardi che, in buona fede e inconsapevoli del cambio dei parametri delle esenzioni, non avevano pagato il ticket per visite ed esami. Un problema denunciato da mesi dal Pd, affrontato con un provvedimento emergenziale che certo non basta. Vanno riviste le procedure. Servono criteri chiari, lineari e trasparenti.

Per le donne serve fare di più

La Regione stanzi 2 milioni di euro in più per sostenere la rete antiviolenza
Con un emendamento all’assestamento di bilancio il Pd chiede due milioni di euro in più per sostenere la rete contro la violenza sulle donne. Chiesto, inoltre, in commissione Sanità, nel corso delle audizioni tenute con le professioniste che operano nelle strutture, un momento di confronto con l’obiettivo di potenziare la rete antiviolenza e sostenere concretamente chi vi lavora.

PERIFERIE milanesi ABBANDONATE

Nessun impegno di spesa per la riqualificazione di via Gola e del quartiere Mazzini, parola di assessore regionale
Martedì, durante il question time del Consiglio regionale, il Pd ha interrogato l'assessore alla Casa per chiedere conto della destinazione dei fondi stanziati nel 2019 per la riqualificazione dei quartieri popolari di MIlano e la risposta non ha lasciato molte speranze...

la settimana in un podcast

Ascoltate il racconto di quel che accade in Consiglio regionale della Lombardia sul canale del gruppo del PD
Con Matteo Piloni parliamo di cambiamento climatico e siccità e della richiesta dello stato di emergenza climatica. Paola Bocci ci spiega la risoluzione, votata all’unanimità dal Consiglio regionale, a sostegno della mobilità dolce. Sul voto contrario della Giunta alla messa in atto di buone pratiche legate alla gestione dell’edilizia popolare interviene Carmela Rozza. Infine, con Jacopo Scandella parliamo della riorganizzazione dei tribunali sul territorio lombardo.
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Gruppo Consiliare PD in Regione Lombardia

NOVITA'
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