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Numero 512 del 12 giugno 2020

L'Editoriale E poi arriva la pandemia

Che cosa dobbiamo aspettarci ancora da chi guida la Lombardia?
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a diverse conversioni sulla via dell'emergenza Covid-19.
Dal “facciamo tutto noi” degli esordi di marzo, con l’ospedale in Fiera come soluzione finale per sconfiggere l’epidemia, siamo passati attraverso “tutta colpa di Roma” per le forniture di mascherine e materiale, “abbiamo fatto tutto bene” nella fase di gloria “galleriana”, “la Lombardia è sotto attacco” nel periodo dell’orgoglio salviniano, per arrivare al “qualcosa avremo anche sbagliato, ma ora ripartiamo” del Fontana ultima versione.
Ci hanno spiegato che il Sars-Cov-2, come tutti i virus RNA, è estremamente variabile e si ricombina molto in fretta provocando tantissimi errori, ma riuscendo, proprio per questo, ad adattarsi e a sopravvivere più di altri patogeni.
Pare quasi che la Giunta lombarda abbia deciso di applicare la stessa strategia, mutando rapidamente posizioni nel tentativo di trovare l’adattamento migliore alle necessità del momento con un unico obiettivo dichiarato: sopravvivere. Ed è esattamente quello che fanno virus come il Sars-Cov-2, ovvero trovare un equilibrio con gli organismi che li ospitano senza distruggerli e convivendo con loro, i cosiddetti “ospiti serbatoio”, e il virus diventa endemico. Una convivenza che finisce per consentire di sopravvivere all'uno e agli altri. Finché non arriva una pandemia.
Senza voler troppo forzare la metafora, è anni che il centrodestra pare abbia deciso di applicare la stessa strategia: trovare il modo per convivere con la Lombardia, diventando endemico.
Da Fontana non possiamo, dunque, che attenderci una strategia di adattamento per sopravvivere e continuare a governare-occupare la Lombardia. Ma poi arriva a pandemia…

Cambio di rotta? Sostituzione ai vertici della Sanità lombarda

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DIASORIN E I CAMICI DI DAMA: LA REGIONE DEVE SPIEGARE

Il Tar boccia l’accordo sui test del San Matteo e la Procura indaga sui camici dell’azienda del cognato del presidente
Tra domenica e lunedì scorso sulla testa di Fontana e della giunta di Regione Lombardia sono cadute due grosse tegole. La prima è la notizia, scoperta da Report di Rai3, di un contratto di acquisto di camici da parte di Aria Spa, la centrale acquisti regionale, da Dama, l’azienda di proprietà del cognato e, per il 10%, della moglie del presidente Fontana. Un accordo economico che, dopo più di un mese, è diventato donazione, non senza qualche sospetto. La seconda tegola è la sentenza del Tar contro l’accordo tra Diasorin e San Matteo di Pavia sul test sierologico per la rilevazione degli anticorpi del coronavirus. Un accordo su cui la Regione aveva molto investito, ma che per il tribunale amministrativo è eccessivamente favorevole per la multinazionale, a danno di altri operatori.

riaprono le rsa, ma come?

La nuova delibera di Regione Lombardia corregge alcune storture, ma molte questioni restano irrisolte
Con la delibera approvata il 9 giugno la Regione Lombardia corregge molti gravi errori commessi precedentemente, ma lascia ancora molte questioni in sospeso e soprattutto scarica le responsabilità sulle singole strutture: dalle modalità delle visite dei familiari, all'identificazione delle strutture dedicate alla gestione dell'inserimento dei nuovi ospiti.

NON È UNA REGIONE PER GIOVANI

Su tirocini e Dote unica lavoro solo problemi per i ragazzi, che pagheranno più di altri i costi della crisi sanitaria
I giovani sono coloro che pagheranno di più e più a lungo i costi dell’impatto della crisi causata dall'emergenza sanitaria da Covid-19. Basta vedere come si sono arenate le politiche del lavoro della giunta Fontana: gli stagisti non hanno più ricevuto l’indennizzo e hanno anche difficoltà a seguire la didattica a distanza, e non per colpa loro. La Dote unica lavoro guarda ben poco ai ragazzi e lo dicono i numeri, per altro al ribasso anche per coloro che appartengono ad altre fasce d’età.

RIFIUTI IN REGALO

La regione aumenta la percentuale di stoccaggio favorendo gli operatori. E non aspetta la Commissione di inchiesta
Regione Lombardia aumenta del 20 per cento la possibilità di stoccare rifiuti senza aumentare la fideiussione al titolare dell’autorizzazione: un regalo agli operatori, secondo il Gruppo regionale del Pd che in questo sposa completamente le tesi del capo della Direzione distrettuale antimafia. Oltre tutto, una decisione presa proprio mentre la Commissione d’inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia stava ancora lavorando e stava per essere approvata la relazione, frutto degli incontri e delle audizioni.

Per l’ospedale in fiera poche certezze

Gallera annuncia un Piano di sviluppo delle terapie intensive, ma non dice come e quando sarà operativo
Sul futuro dell’ospedale in fiera da Gallera poche certezze. Rispondendo a un’interrogazione del Pd, che chiedeva conto della futura destinazione della struttura, l’assessore regionale alla Sanità ha annunciato che la giunta varerà un Piano di sviluppo delle terapie intensive che per ora però resta nel mondo delle idee. Non è chiaro se la struttura potrà essere operativa da subito in tutta la sua capienza o avrà bisogno di altri interventi.

VITA IMPOSSIBILE A SAN SIRO

Il gruppo Pd torna nelle case Aler di via Tracia e trova una situazione che dopo l'emergenza Covid è ulteriormente peggiorata
Immondizia, topi, macerie abbandonate, delinquenti che di notte spacciano, si ubriacano, si picchiano, ma soprattutto minacciano chi osa lamentarsi. Il degrado e il pericolo sono i compagni quotidiani di chi abita da queste parti. Persone che pagano regolarmente e che si prendono cura dei loro piccoli appartamenti, ma che sono costrette a subire l'orrore che li circonda. Sono testimonianze dure quelle raccolte da Carmela Rozza durante la sua ultima visita nelle case Aler di San Siro. Immagini che testimoniano lo stato di degrado in cui la regione, ormai da più di 25 anni, lascia un patrimonio pubblico enorme, abbandonando al loro destino le persone che vi abitano.

BOLLO AUTO PROROGATO AL 31 OTTOBRE

Accolta la richiesta del gruppo del PD
Il Consiglio regionale martedì ha votato all'unanimità una risoluzione sulle misure di sostegno al settore degli autotrasporti della Lombardia, colpito dalla crisi per l’emergenza sanitaria causata dall’epidemia da Covid-19. Voto favorevole anche da parte del gruppo Pd che è riuscito a far approvare un emendamento che richiedeva una proroga del pagamento del bollo auto, agevolazioni fiscali per i comuni sopra i 15mila abitanti e uno specifico protocollo per la sicurezza del comparto e-commerce.

Dai tassisti un sos alla Regione

Subito risorse per sostenere il settore e offrire un servizio ai più fragili
A seguito dell’emergenza Covid i lavoratori del servizio taxi hanno registrato perdite pari al 90%. Per il settore lombardo senza interventi di sostegno si prospetta una crisi senza precedenti. Il Pd, con una risoluzione, chiede fondi, sotto forma di voucher, per sostenere l’attività e garantire una mobilità in sicurezza alle persone più fragili.
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Gruppo Consiliare PD in Regione Lombardia

NOVITA'
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Redazione: Maria Rosa Donadelli, Elena La Mura, Laura Piccioni,
Laura Sebastianutti, Stefano Tessera
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