testata (1)
Numero 562 del 9 luglio 2021

L'Editoriale E se tornassimo a sognare?

Le prodezze della Nazionale di Mancini sembrano aver dato nuovo entusiasmo a un’Italia che faticava a risollevarsi dopo la pandemia. I successi degli Azzurri, chiamati domenica sera all'ultima impresa, ci hanno riportato la voglia di guardare con maggiore fiducia al futuro. È quella che ha sempre portato con sé Raffaella Carrà, signora della TV italiana che ci ha lasciati, senza clamore, nei giorni scorsi. Raffaella, artista rigorosa e leggera allo stesso tempo, ha incarnato la voglia di futuro di generazioni di italiani, sull'onda di un’allegria contagiosa che trasmetteva con il suo stile leggero, che sembrava aprirsi a qualsiasi opportunità. La Carrà e la Nazionale ci hanno fatto sognare e sono tra le poche cose che hanno unito gli italiani, decennio dopo decennio. Un’unità virtuale, che spesso non ha trovato corrispondenza alcuna sul fronte economico, sociale e politico, ma che ha permesso all'Italia di costruire un’immagine di sé meno cupa e fallimentare.
I problemi sono altri, d’accordo, e non possono essere certo una straordinaria soubrette televisiva o un gruppo di giovani calciatori a trascinarci fuori dalla triste realtà quotidiana fatta di diseguaglianze e fatiche, ma lo stile italiano, quello che in larga parte hanno incarnato Nazionale e Carrà, è parte della soluzione dei nostri problemi.
La stessa Lombardia si è inceppata proprio quando ha perso il suo stile fatto di concretezza, relazioni positive e apertura al futuro ed è stata trascinata su un crinale di rivendicazioni localistiche e di rancore nei confronti di tutti coloro che non incarnassero una presunta identità lombarda. Da troppi anni la Lombardia ha smesso di sognare, segna il passo e perde posizioni rispetto alle regioni italiane ed europee più aperte e dinamiche. Il Covid ha fatto il resto. Serve aria nuova e voglia di costruire un futuro che unisce e non divide: gli Azzurri e la Carrà ci offrono un buon esempio di come sia possibile farlo sorridendo e senza alimentare rancori.

Dalla Lombardia deve nascere una nuova sanità ecco i contributi della giornata dedicata alla riforma che vogliamo

foto-collage

Non è sempre colpa degli altri

Mancano i medici di base ma la Regione non fa nulla di quello che dovrebbe e dà la colpa al Governo
Bocciata in consiglio regionale una mozione del Pd che chiedeva alla Regione di avviare interventi rapidi e concreti per dare una risposta alla carenza dei medici di base. Approvato invece un documento della maggioranza che chiede il solo intervento del Governo e non impegna la Regione ad attivarsi in alcun modo, se non nell’alzare il numero massimo dei pazienti dei medici di base fino a 2000, troppi per un’assistenza vera.

Due dosi subito per fermare la delta

Condivisa in consiglio la necessità di rivedere i tempi dei richiami in conferenza Stato-Regioni
Approvata in consiglio una mozione del Pd che impegna la giunta a chiedere di anticipare i tempi dei richiami dei vaccini nella Conferenza Stato-Regioni per arginare il diffondersi della variante delta. Il documento impegna la giunta anche a intensificare il tracciamento dei contagi al rientro dalle vacanze e a individuare le comunità a rischio (quali scuole, luoghi di lavoro) dove avviare test molecolari straordinari.

SCUOLA IN ALTO MARE

Nessuna certezza per la riapertura in sicurezza e in presenza per settembre. E il rischio è di arrivare tardi
Nessun impegno politico sulla riapertura in presenza. Nessun cenno alla fornitura di dispositivi e al supporto alle scuole per le areazioni. Nessuna risposta su come si intenda procedere per il potenziamento del trasporto pubblico locale. Nessuna parola sull’intensificazione della campagna di comunicazione per vaccinare più ragazzi e insegnanti. Ma Regione Lombardia si prepara così alla riapertura delle scuole il 13 settembre? Perché sembra che sia una data lontana, ma, tolte le ferie agostane, è praticamente qua. E di programmi niente.

No alla chiusura della Gianetti

Dopo l’intervento di Letta da subito l'intervento del Mise
Dopo l’intervento di Letta, la chiusura della Gianetti, storica fabbrica di ruote di Ceriano Laghetto i cui 152 lavoratori hanno ricevuto sabato scorso notizia via mail, sarà seguita da subito dal Mise. A lanciare l’allarme per la chiusura erano stati anche la provincia di Monza e Brianza e i sindaci della zona, sentiti in audizione in commissione Attività produttive con i sindacati e la proprietà dell’azienda.

UN MARE DI FOGNA

Le ecomafie stanno avvelenando la Lombardia, la Regione deve correre ai ripari intensificando i controlli. Il Pd lo chiede da tempo
Gli arresti avvenuti in provincia di Milano per un presunto giro di smaltimento illecito di rifiuti, insieme agli episodi di movimenti transfrontalieri di rifiuti anche Como, rappresentano la prova che la Lombardia rischia di diventare terreno di ecomafie, anzi, per dirla con uno degli intercettati, un mare di fogna. È proprio per evitare che accada per davvero e per scongiurare che si ripetano episodi di questa portata, che il Pd ha presentato una risoluzione per impegnare la giunta lombarda a intensificare controlli e tracciamento sul ciclo dei rifiuti a livello nazionale e transfrontaliero.

UNA MONTAGNA DI ANNUNCI

Nel 2015 la Lega magnificava la legge regionale sui territori montani. A oggi è rimasta totalmente sulla carta
Quando la legge regionale 19 sui territori montani è stata approvata, nel 2015, i rappresentanti territoriali della Lega, politici e istituzionali, hanno fatto credere di aver concesso alla Provincia di Sondrio una sorta di autonomia territoriale e fiscale. Oggi, a distanza di 6 anni esatti, tutte le belle parole di allora sono rimaste dentro la politica degli annunci. E le promesse di risorse, specificità, premialità sono solo scritte in bella copia sulla carta.

SCARICABARILE SULL’ENDURO

L’assessore all’Agricoltura conferma che non ci sono ancora le autorizzazioni. Ma dà la colpa ad altri
L’assessore regionale all’Agricoltura ha confermato: a oggi non esistono autorizzazioni per lo svolgimento della Sei Giorni di Enduro tra la Valle Staffora e la Val Curone. Oltre tutto la Giunta intende lavarsene le mani, rimandando ogni responsabilità agli enti locali. Questo perché, a detta dell’assessore, Regione fa le regole, ma gli enti competenti le devono applicare. Quindi, se la gara devasterà sentieri, territori naturali, un ambiente praticamente incontaminato o se, al contrario, lo rispetterà secondo tutti i crismi, alla Lega interessa poco.
facebook twitter youtube instagram 

Gruppo Consiliare PD in Regione Lombardia

NOVITA'
settegiorniPD
n.registrazione: 627 del 5 novembre 2001
Direttore responsabile: Fabio Pizzul
Redazione: Marco Chiappa, Maria Rosa Donadelli, Elena La Mura, Laura Piccioni,
Laura Sebastianutti, Stefano Tessera
www.pdregionelombardia.it