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Numero 553 del 7 maggio 2021

L'Editoriale A volte ritornano, altre no

Con il suo “A ritroso (À rebours)” nel 1884 lo scrittore francese Joris-Karl Huysmans dava inizio alla corrente letteraria del decadentismo, segno di una stagione che, dopo i fasti dell’età napoleonica e della grandeur francese, faticava a trovare le ragioni e la capacità per guardare con fiducia a un futuro che non apriva grandi speranze e rimaneva impigliato in un presente deludente.
A ritroso sembra andare anche la Lombardia, nel tentativo di far dimenticare l’annus horribilis di quella che fu la locomotiva d’Italia e che negli ultimi anni ha scalato “a ritroso” le classifiche della competitività e del benessere.
Ci sono due modi per provare a uscire dai pantani del presente: guardare con coraggio al futuro o rifugiarsi in un passato rassicurante, secondo il già citato stile decadente che il sociologo polacco Bauman ha provato a definire “retrotopia”.
In Lombardia, mancando il coraggio e la capacità di guardare al futuro, si è evidentemente scelto il più rassicurante richiamo al passato ed ecco, allora, i “grandi” ritorni: Letizia Moratti al welfare, Giulio Gallera al bilancio, Gabriele Albertini come candidato sindaco di Milano.
Non tutti però accettano di giocare nel ruolo dell’usato sicuro e i piani di chi vorrebbe rassicurare i lombardi dicendo che tutto tornerà come prima, quando si era più giovani e belli, come gli eroi, non sempre riescono. A tutti piacerebbe avere 20 anni di meno, ma l’unica possibilità che la natura e la politica offrono è quella di guardare avanti: il decadentismo sarà anche stata una stagione letterariamente affascinante, ma in politica ed economia porta alla decadenza. La Lombardia ha bisogno di altro.

Non si può continuare a morire di lavoro La maglia nera della Lombardia

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poche idee, ma confuse

Lega e alleati dicono no al coprifuoco e no al potenziamento del tracciamento, ma approvano una mozione per i tamponi salivari nelle scuole
Sulla gestione della pandemia sembra esserci ancora un po' di confusione, nelle file della maggioranza. Martedì scorso, infatti, Lega e alleati hanno approvato in consiglio regionale una loro mozione sull'abolizione del coprifuoco, bocciato la mozione dem che chiedeva il potenziamento dei tracciamenti per arginare il diffondersi dei contagi e, nel frattempo, approvato la loro sulla diffusione dei tamponi salivari nelle scuole, come chiedeva da mesi il Pd. Poche idee, ma confuse.

Visite ed esami possono attendere

Dalla regione nessun piano per la ripresa dell’attività sanitaria ordinaria, ma i numeri sono sempre più preoccupanti
Dalla regione nessun piano per la ripresa dell’attività sanitaria ordinaria. L’assessore Moratti, rispondendo a una sollecitazione del Pd, ha ammesso che la pandemia nel 2020 ha impedito di erogare le regolari prestazioni, visite esami e interventi chirurgici programmati e ha annunciato che si sta definendo un programma per i prossimi mesi. Ma ad oggi non c’è ancora nessun piano per la ripresa, intanto i dati sono sempre più allarmanti.

ecoincentivi e paradossi lombardi

Esclusi dall'ultimo bando regionale tutti coloro che hanno acquistato veicoli ecologici nell'ultimo anno e mezzo
Dal primo marzo è attivo il nuovo bando che incentiva la rottamazione dei veicoli più inquinanti, ma coloro che hanno sostituito la propria auto con un modello più ecologico tra il novembre 2019 e il primo marzo 2021 - convinti, anche secondo le modalità degli anni passati, di poter comunque rientrare tra i beneficiari della misura - sono rimasti a bocca asciutta, perché le modalità di accesso sono cambiate e perché le risorse sono poche. Un brutto scherzo che, con una diversa politica di programmazione dei bandi, la regione avrebbe potuto evitare.

LAVORO: LA DOTE CHE NON PIACE

Su 10 milioni di euro stanziati ne sono stati utilizzati solo 600mila. Misura complicata e poco attrattiva
Una misura troppo complicata, che richiede un certo tipo di partecipazione da parte di chi aderisce, evidentemente non attrattiva. E così Dote unica lavoro, nella sua quarta fase, quella che riguarda i lavoratori autonomi privi di partita Iva, si sta rivelando un flop totale: su 10 milioni di euro di stanziamento ne sono stati utilizzati solo 600mila, in fase 1 hanno partecipato 611 persone, in fase 2 solo 57. Meglio il provvedimento statale, insomma, dove a richiesta si ottiene sostegno. La Giunta regionale deve ripensare completamente il provvedimento.

contro la discriminazione

Il gruppo del Pd ha invitato Regione Lombardia a schierarsi a favore del ddl Zan e a prendere le distanze dalle imbarazzanti dichiarazioni di alcuni esponenti leghisti
Con una mozione urgente presentata in aula martedì, i consiglieri dem hanno formalmente chiesto alla Regione di fare chiarezza e decidere da che parte stare, dopo le folli dichiarazioni rilasciate da vari esponenti leghisti sui temi che sono in questi giorni oggetto del dibattito sul disegno di legge, attualmente in stallo al Senato, contro la discriminazione e la violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità, meglio conosciuto come ddl Zan o legge contro l'omofobia. Al momento, però, risulta in stallo anche la mozione del Pd che non è stata ancora discussa.

CONTROLLORE E CONTROLLATO

Il centrodestra elegge l’ex assessore Gallera presidente della commissione Bilancio. Vigilerà sulle partecipate con cui prima collaborava
Il centrodestra affida la presidenza della commissione consiliare Bilancio all'ex assessore al Welfare Giulio Gallera. Questo significa che la persona che gestiva la sanità prima e durante la pandemia, e quindi ha avuto un rapporto stretto con le partecipate lombarde, avrà il compito di vigilare su di esse. Ma così facendo mancano le garanzie per un lavoro trasparente nell'interesse della Regione e mancano le tutele di verifica che spettano all'opposizione. Da inizio legislatura il Pd chiede una Commissione di controllo delle partecipate. La maggioranza l’ha sempre negata e, anzi, il risultato è l’elezione dell’ex assessore.

UDITE UDITE!

Il podcast del gruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia. I consiglieri (e non solo) raccontano quello che accade in regione
La settimana è cominciata con Pietro Bussolati e i progetti di prolungamento delle metropolitane di Milano; con Gianni Girelli e Jacopo Scandella abbiamo parlato della montagna e di quanto poco la giunta lombarda vi abbia investito, in idee e risorse; Carmela Rozza, in prima linea come volontaria per la campagna vaccinale, ci ha raccontato la sua esperienza al Palazzo delle Scintille; siamo poi tornati nella provincia di Pavia con Pep Villani che ci ha raccontato la sua battaglia contro l'invasione dei colossi della logistica; infine, con Gigi Ponti abbiamo parlato dello stallo di Pedemontana e della proposta dem per un progetto più sostenibile di quello attuale che è datato e troppo costoso.
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Gruppo Consiliare PD in Regione Lombardia

NOVITA'
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Redazione: Marco Chiappa, Maria Rosa Donadelli, Elena La Mura, Laura Piccioni,
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